Panoramici, di ricerca e gastronomici. Ognuno con la propria identità, tutti protagonisti del Mix Contest Italy Tour.
A Torino, per il quarto anno di fila, dal 14 al 21 novembre si terranno le Nitto ATP Finals, evento tennistico internazionale che nella città sabauda attira ogni anno migliaia di appassionati di tennis. Nella otto-giorni sportiva, il capoluogo diventerà per un momento la capitale europea dello sport e… della miscelazione! I tanti tifosi potranno infatti apprezzare da vicino, oltre ai propri atleti preferiti, anche dieci cocktail bar: punti di riferimento nella miscelazione cittadina e internazionale, che saranno tra i protagonisti della Lavazza Experience nella serata dedicata alla miscelazione.
Parliamo del Mix Contest Italy Tour ATP Special Edition, in programma lunedì 11 novembre all’interno della Centrale, nella Nuvola Lavazza. Sotto i riflettori i 17 migliori Cocktail Bar di Torino, e i loro bartender che si sfideranno in una straordinaria competizione a due, affiancati da ospiti d’eccezione provenienti da tutto il paese.
È nella centrale ed elegante via Maria Vittoria che si trova il progetto di Matteo Fornaro e Noemi Dell’Agnello: un restaurant-cocktail bar nikkei, che fonde l’anima peruviana e le influenze giapponesi. Nella ricca drink list di Matteo sono protagonisti signature creati da zero e twist on classic che mettono al centro la materia prima, attraverso tecniche di miscelazione contemporanee, che non di rado attingono anche dalla cucina. Un occhio di riguardo per il Sudamerica, con selezioni speciali di tequila, mezcal e pisco, e per il Giappone, con ricercati yuzu, sakè o wasabi.
In uno dei luoghi più esclusivi di Torino, Piazza Carignano, ha sede un american bar con cucina d’altri tempi,
dall’atmosfera internazionale. Qui si viene per assaggiare la miscelazione del bar manager Marco Torre, basata sull’equilibrio e su una meticolosa ricerca che mette in risalto ogni ingrediente utilizzato, per un profilo di gusto sempre unico. In drink list si può spaziare fra Signature, Hall of Fame, e cocktail dedicati al Vermouth, simbolo della città di Torino. Consigliata l’esperienza cocktail pairing.
Da ottobre 2022, Torino può vantare un boutique-bistrò: un elegantissimo locale, che rappresenta la massima
espressione di Exica, brand piemontese leader nel settore ortofrutticolo. Frutta secca, disidratata e verdura in
chips sono protagoniste nello shop all’ingresso, così come nel cocktail bar, sviluppato su due piani e guidato
dal bar manager Andrea Dracos. Latte di mandorla, infusioni con frutta e acqua di rosmarino sono solo alcuni
degli ingredienti che caratterizzano i signature drink del menu.
È a Cambiano, a pochi kilometri da Torino che Guido Fejles, ex concorrente di MasterChef 6, ha scelto di aprire il suo bistrot-cocktail bar. Nelle sale dallo stile industrial e nell’ampio dehors estivo va in scena un’offerta di miscelati di alto livello, orchestrata dal bar manager Paolo Beatino. Trenta sono i drink presenti in menu, suddivisi nelle sezioni “Come Dio comanda”, “Quelli che beve Guido” e Signature. Tutte le ricette richiedono un grande lavoro di ricerca alle spalle e, di conseguenza, un approfondito racconto al tavolo.
Nei loro spazi, un tempo si trovava un locale storico torinese, l’Abrevoire, culto del bere bene. Oggi, negli
ambienti raffinati ed eleganti, quasi da salotto, a guidare il bancone vi è il giovane bar manager Vittorio Rosso, che qui si esprime con una miscelazione ricercata ma allo stesso tempo semplice da comprendere. Mai più di tre ingredienti per ricetta, con una predilezione per vermouth, spezie e materie prime comuni riconoscibili a livello gustativo. Come cola e mandarino.
È l’unico cocktail bar della lista ad aver superato i venti anni, un traguardo storico nel campo della miscelazione. La Drogheria ha il duplice merito di essere da un lato un bar “di quartiere”, e, dall’altro, laboratorio di ricerca. La drink list, risultato del lavoro del capobarman Sergio Pisu, della bar manager Martina Franchini e di tutto lo staff, varia una volta all’anno e si concentra su quindici signature. I punti cardine? Fermentati dal mondo, come sakè e kvass, ingredienti piemontesi, quali mieli o sidri, e preparazioni fatte in casa, come la moka di limone.
È il cocktail bar con cucina del rooftop di Green Pea, il polo della sostenibilità aperto a fine 2020 nel quartiere Lingotto. I drink del bar manager Pierpaolo Cavalli si suddividono in menu in quattro sezioni: aperitivo, anytime cocktail, classici e twist, e analcolici. Tutti i drink sono il risultato di ricette molto elaborate, in cui vengono miscelati non meno di quattro ingredienti estremamente ricercati. Lo stesso si può dire degli analcolici, che spesso vengono creati su misura al tavolo, seguendo le richieste della clientela.
È il cocktail bar più alto di Torino. All’interno del Grattacielo Intesa Sanpaolo, in un contesto che non lascia
spazio all’immaginazione e da cui si può ammirare la città di Torino in tutta la sua bellezza, si apprezzano i drink del bar manager Simone Sacco. Nei sedici signature del menu, alcuni dei quali sono rivisitazioni di icone della miscelazione, a spiccare sono ingredienti come aglio, melone affumicato e aghi di pino, sapientemente trattati e valorizzati insieme a base alcoliche di altissima qualità.
A ottobre 2023, questo locale già affermato nel quartiere del Quadrilatero, si è ampliato. Adesso, oltre all’ampio dehors e alla sala, ospita anche una VIP room. All’interno del nuovo Puntosette, anche un vero e proprio laboratorio per la preparazione degli homemade, che ha permesso al bar manager Andrea Ciravolo di alzare ulteriormente il livello di miscelazione, concentrandosi in particolare sulla tecnica della chiarificazione. Per chi siede al banco, vi è la possibilità di ordinare un cocktail sartoriale.
È il cocktail bar che, nel lontano 2009, a Torino ha aperto le porte alla miscelazione di ricerca. Alla guida del bancone vi è il bar manager Alex La Rocca. Nella variegata drink list di soli signature si punta sempre a stupire il cliente, attraverso cocktail colorati e scenografici, in cui sono protagonisti ghiaccio secco e affumicature. Ogni drink è accompagnato da un piccolo assaggio gastronomico, studiato ad hoc. La ricerca va nella direzione di ridurre gli sprechi, creando una circolarità che punta a riutilizzare gli ingredienti protagonisti degli homemade.