Blood Bunny è un cocktail nato dalla volontà di Matteo Fornaro di creare un cocktail a metà strada tra due classici della miscelazione: il Bloody Mary e il Vampiro. La base della ricetta è composta da un gin e da un extra dry vermouth, aromatizzati in freezing sous pression, all’interno di un fusto di acciaio portato a -30°C per 24 ore, con cipollotti in agrodolce e peperoncino peruviano aji amarillo. A completare il drink, un estratto di carota, ottenuto dopo averla bollita, frullata e filtrata, doppio concentrato di pomodoro, un miele latto fermentato al mango, la Worcestershire sauce e infine due spremute di arancia e limone.
Classe 1978 e originario di Vercelli, Matteo Fornaro cresce con la passione della fotografia e decide di intraprendere degli studi affini: diventa così grafico pubblicitario. Il desiderio di esplorare il mondo gli suggerisce di avviare una carriera parallela in un settore che non abbandonerà mai più: quello del bar, strada che ad un certo punto decide di intraprendere a tempo pieno. A Cervinia conosce la sua attuale socia e compagna nella vita Noemi Dell’Agnello, con cui avvia un percorso che lo vedrà fianco a fianco nelle esperienze di lavoro successive. Scoperto grazie all’interesse che entrambi condividevano per la Latin America’s 50 Best Restaurants, notano che molte delle prime posizioni vengono occupate da locali che propongono una cucina di questo genere, e decidono di aprire Azotea, prima come terrazza sul mare aperta a Laigueglia, per poi spostarsi a Torino, non snaturando in alcun modo l’idea iniziale.
Azotea nasce per esaltare a tavola il mondo nikkei, di contaminazione nippo-peruviana appunto, nelle sue mille e più sfumature. Qui non esistono divari culturali, linguistici, gastronomici, ma solo spunti. Per scoprire, approfondire e arricchirsi. Negli spazi dallo stile vintage-esotico spicca la Cocktail Room, spazio d’ispirazione internazionale dedicato alla miscelazione con 10 comode sedute in velluto al tavolo e 6 alla barra, dove ogni limite tra chi prepara un drink e chi lo assaggia viene cancellato grazie alle alte sedute che si affacciano sul banco bar ispirato alle atmosfere dei grandi alberghi d’epoca. Appena dietro, nel retrobanco di inizio ‘900, fanno libero sfoggio esclusivi bicchieri soffiati artigianalmente, infusiere, copitas sudamericane e coppe degli anni ’30-’40 collezionate nel corso degli anni. La bottigliera dalla struttura ottonata con premium spirits appesi a vista, davanti agli occhi del cliente e dei bartender, e piccoli ma imperdibili dettagli, come le gabbie che richiamano il mondo dell’hotellerie, chiudono il cerchio.