
Una Venezia segreta, tra giardini privati e banconi d’autore
C’è una Venezia che non si visita con la mappa in mano, ma con il bicchiere giusto. È la Venezia che per cinque giorni, dal 22 al 26 ottobre, ha svelato i suoi salotti nascosti e i suoi giardini segreti durante la quarta edizione della Venice Cocktail Week, il format ideato e diretto da Paola Mencarelli con il patrocinio del Comune di Venezia e il sostegno di Vela. Un evento che non parla solo di mixology, ma di esperienze: un modo per vivere la città come solo pochi possono permettersi, tra palazzi storici, hotel di lusso a cinque stelle e scorci riservati, dove l’arte dell’ospitalità incontra la cultura del bere consapevole.

Per cinque giorni, 28 tra i migliori bar d’hotel e cocktail bar della Serenissima hanno aperto le porte a curiosi, appassionati e addetti ai lavori, offrendo due drink esclusivi per l’occasione – un Signature e un Aperitivo di Mezzogiorno – in un percorso diffuso tra calli, canali e meraviglia. Un invito a scoprire una Venezia diversa, lontana dalle folle di Piazza San Marco e dal turismo mordi e fuggi, fatta di giardini privati, botteghe artigiane, bacari autentici e dimore che custodiscono storie di accoglienza e di eleganza.
Tra le novità più significative di questa edizione, la conferma - dopo il lancio fiorentino- di “Barkeeper VCW25”, un’iniziativa pensata per restituire ai resident bartender il ruolo che meritano: quello di autentici padroni di casa. In un mondo in cui spesso l’attenzione si concentra sugli ospiti internazionali, Venice Cocktail Week ha scelto di puntare sulla mixology quotidiana, valorizzando chi rappresenta davvero lo spirito dei locali veneziani.

Dietro ogni bancone, i volti e le storie di professionisti come Antonio Ferrara (The Bar at Aman Venice), Francesco Adragna (Il Piccolo Bar, Violino d'Oro), Gennaro Florio (The “G” Lounge & Garden Bar, Nani Mocenigo Palace), Alessandro Beggio (Time Social Bar) o Mauro Varagnolo e Michele Bronzin (Caffè Florian) hanno incarnato l’anima di una città che vive di autenticità e accoglienza.
Ritratti da Veronica Gaido, tra i più sensibili obiettivi del panorama fotografico italiano, e affiancati dagli scatti dei Signature di Michele Tamasco, i bartender veneziani sono diventati protagonisti di un racconto corale che unisce creatività, tecnica e senso di appartenenza.
Non solo cocktail. Come da tradizione delle Italian Cocktail Weeks by Paola Mencarelli, anche la tappa veneziana ha unito la miscelazione all’arte, alla storia e alla cultura del territorio. Gli appuntamenti culturali sono stati tra i momenti più partecipati della settimana, perché offrivano l’occasione rara di guardare Venezia da una prospettiva nuova: dal tour nel Museo Storico Navale con degustazione di Grog dell’Arsenale, fino ai “Salotti open air” tra i giardini nascosti della città, dove profumi, colori e spiriti si fondevano in un’esperienza multisensoriale.

In questa edizione, grande attenzione è stata dedicata al wellness e alla miscelazione low alcol, impreziosita dalla partnership con Legend Kombucha. Durante tutta la settimana, cocktail a bassa gradazione e pairing con bevande fermentate hanno offerto esperienze fresche e benefiche: dagli appuntamenti “Cicchetti ad Aman" in collaborazione con Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, alla cena “Pizza & Kombucha” al Rivoire, fino alla cena al Gheni Restaurant in collaborazione con Lucano 1894 con pairing di cocktail low alcol.
Dopo l’elegante Opening Party all’Aman Venice, la settimana si è chiusa con un Closing Party da Arts Bar, The St. Regis Venice, suggellando un’edizione intensa e partecipata, con 115 eventi tra masterclass, tasting e guest shift.

Da segnalare, fra questi, il ritorno del contest “Reverso Martini” organizzato dal Frantoio di Sant'Agata d'Oneglia, che ha ribaltato il paradigma del classico Martini Cocktail: non più l’oliva nel drink, ma il drink nell’oliva. A trionfare è stata Elisa Favaron di Cucù Bassano con il suo Gram Martini, premiata da una giuria di esperti del settore.
Particolarmente suggestivo è stato l’incontro sensoriale “Venice meets London: A No.3 Gin Affair” al Nani Mocenigo Palace, dove il pluripremiato No.3 London Dry Gin ha condotto un percorso di degustazione che unisce Venezia e Londra, reinterpretando in tre signature cocktail l’anima romantica e cosmopolita di Lord Byron come illustrato da Gennaro Florio. A impreziosire la settimana, le incursioni del Club Maledetto Toscano con Stefano Fanticelli, che ha guidato due degustazioni di sigaro supportate da Velier: venerdì 24 ottobre presso NH Collection Grand Hotel Palazzo dei Dogi e sabato 25 ottobre presso Alchemia Bar, Ca’ di Dio.
La Venice Cocktail Week 2025 ha confermato ancora una volta il valore del format Italian Cocktail Weeks, un progetto che da Firenze alla Laguna promuove la cultura del bere responsabile e la professionalità italiana nel mondo.

Come anticipato da Paola Mencarelli, il 2026 segnerà un traguardo importante: i 10 anni di Florence Cocktail Week, la prima nata in Italia, con una nona edizione (dal 16 al 22 aprile) dedicata al ruolo dell’Italia come motore creativo della mixology contemporanea.
Nel frattempo, la tappa veneziana ha dimostrato come, tra un canale e un calice, la mixology possa diventare un linguaggio culturale capace di raccontare una città in modo nuovo.
Un brindisi a Venezia, dunque alla sua eleganza riflessa -per qualche giorno-più nei bicchieri che nell’acqua.
