Se la cucina Giapponese ormai non conosce confini in Europa, gli chef nipponici non per questo si limitano a proporre le loro pietanze tipiche qui nel vecchio continente. Come ci spiega la giornalista Francese Carole Gayet (www. fourchetteoubaguettes.net) infatti, sono sempre di più gli chef asiatici che cucinano italiano a Parigi:
“Non è una sorpresa, né per gli Italiani, né per i Giapponesi, né per la sottoscritta, che sanno quanto queste due cucine hanno in comune, questo rapporto viscerale con i prodotti, questo modo di cucinarli e abbinarli, in modo di sottolinearli, esaltarli, rispettarli, senza denaturarli. Questi legami sono quasi invisibili dai Francesi che non li percepiscono ma siccome la cucina Italiana è sempre piaciuta a loro, e con la tendenza di quella Giapponese, questi locali vanno di moda e di successo.”
Capostipite è probabilmente stato lo chef Koji Higaki, che nel 2015 ha esaudito il proprio sogno, aprire il suo ristorante, L’Inconnu, a Parigi. Qui si mangiano piatti «d’arte culinaria italiana », come afferma lui : Lasagna di cervo, Passata di topinambur e Zabaione di Mont d’or sono esempi di quello che troviamo nel suo menù. Un altro locale ad aver fatto la storia è stato il Lumen, nell’omonimo luxuary hotel parigino con lo chef Akira Sugiura, che proponeva una cucina gastronomica Italo-Giapponese.
Dopo, l’abbiamo ritrovato da Papi, ristorante che propone una cucina di stagione e pasta fresca, che ancora oggi dopo la partenza dello chef, non manca di inserire qualche ingrediente Giapponese nelle ricette, tipo marinata di yuzu per i gnocchi o kinako nel tiramisu. Adesso, Akira Sugiura cucina francese a La cave Paul Bert. L’ultimo posto da segnalare, che ha subito conosciuto un successo folgorante e nondimeno duraturo, ha scelto un nome che vuol sfatare il pregiudizio : Double. Aperto ad inizio 2024, propone a pranzo, da poco una selezione giapponese di onigiri, mentre di sera, per cena, tappeto rosso alla cucina italiana eseguita dallo chef Tsuyoshi Yamakawa, precedentemente da Cracco in Italia. Ci si può assaggiare portate come le tagliatelle alla rana pescatrice, yuzu kosho, funghi e burro ponzu. Anche se Double è un locale piccolo di solo 25 metri quadrati, adesso, l’attesa è di circa 2 mesi alla prenotazione.