
In un’epoca in cui il gin è diventato protagonista indiscusso del mondo della mixology, c’è ancora spazio per chi sceglie la via della discrezione, della qualità e della fedeltà alla tradizione. Fifty Pounds Gin è uno di quei rari esempi in cui ogni dettaglio – dal nome all’ultima goccia nel bicchiere – racconta una storia autentica, fatta di cultura, artigianalità e profondo rispetto per l’arte distillatoria.
Tutto comincia a Londra, nel cuore di un’epoca turbolenta. Siamo all’inizio del XVIII secolo, quando l’Inghilterra – dopo aver vietato l’importazione di alcolici europei – vide esplodere una vera e propria ossessione nazionale per il gin. Era l’alba del fenomeno noto come “Gin Craze”, un periodo di consumo eccessivo, distillazioni domestiche e degrado sociale, al punto che il Parlamento inglese fu costretto a intervenire per cercare di arginare l’anarchia alcolica che stava dilagando.

Nel 1736, Re Giorgio II impose una tassa annuale di cinquanta sterline a chiunque volesse produrre e vendere gin legalmente. Una cifra così elevata da scoraggiare quasi tutti i distillatori, lasciando in attività solo due coraggiosi – o visionari – che pagarono il prezzo per poter continuare a distillare nel rispetto della legge. È a loro che si ispira il nome di Fifty Pounds Gin, un omaggio a quella scelta di qualità e legalità in un mare di illegalità e improvvisazione.
Sulle rive del Tamigi, proprio in quegli anni, una famiglia di distillatori iniziava a sviluppare un proprio stile, elegante e rigoroso, lontano dagli eccessi dell’epoca. Oggi, quel sapere è custodito e valorizzato alla Thames Distillers, nel sud-est di Londra, dove Charles Maxwell, Master Distiller di undicesima generazione, guida ancora la produzione con la stessa cura e dedizione che la sua famiglia tramanda da secoli.

Il metodo produttivo non è cambiato molto da allora. Si tratta della cosiddetta “Small Batch Process Distillation”, una tecnica antica e meticolosa che permette di mantenere il controllo totale su ogni fase del processo. Il cuore della distillazione è un alambicco in rame “pot still”, lo stesso che veniva utilizzato due secoli fa, noto per la sua capacità di estrarre il meglio dagli ingredienti. Viene impiegato solo alcol di grano purissimo, sottoposto a quattro distillazioni consecutive, durante le quali vengono eliminate testa e coda per conservare esclusivamente il cuore più nobile.
A questa base impeccabile si aggiunge un’infusione di erbe, spezie e agrumi che riposa per almeno 48 ore prima di essere ridistillata una quinta volta. Il profilo botanico è costruito con precisione artigianale: bacche di ginepro dei Balcani, radice di angelica, coriandolo mediorientale, scorze di limone e arancia spagnole, santoreggia francese, liquirizia e altri elementi che restano volutamente segreti, per custodire la firma unica del distillato.

Ma è il tempo il vero alleato di questo gin: dopo l’ultima distillazione, il liquido viene lasciato riposare per almeno tre settimane, affinché gli aromi si fondano armoniosamente e raggiungano quella morbidezza inconfondibile che rende Fifty Pounds così raffinato al palato.
Ogni lotto viene prodotto in quantità limitate: non più di mille bottiglie alla volta, tutte numerate a mano, a conferma di un processo che fa dell’artigianalità la propria filosofia. Il risultato è un gin cristallino, dal naso elegante e fresco, con note agrumate e floreali in perfetto equilibrio con il carattere secco e pulito del palato. La gradazione alcolica di 43,5% è pensata per offrire il massimo in termini di struttura e aromaticità, senza rinunciare alla bevibilità.
