Intervista a... lo chef della Mostra del Cinema di Venezia.

Agosto 13, 2024

Trevigiano. Con una cultura della cucina che affonda le radici nella famiglia: padre imprenditore alimentare, madre cuoca d’eccellenza. Da loro Tino Vettorello ha ereditato il rispetto per la materia prima e la valorizzazione del territorio veneto.

Poi lui ogni giorno ci mette la curiosità e la cultura del lavoro che, a soli 22 anni, l’ha portato prima a prendere le redini di uno dei più importanti ristoranti di Treviso, poi a sperimentarsi come chef-patron. Ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della tradizione veneta, ruolo riconosciutogli direttamente dal Governatore, Luca Zaia, oggi Vettorello è lo chef dei ristoranti Tino Gourmet in Villa Soligo a Farra di Soligo in Valdobbiadene, Tino Jesolo, Tino Traghetto, sulle rive del Piave a Ormelle e pure a Klagenfurt, in Austria, dove nel 2023 ha aperto l’Osteria Veneta.

Ma soprattutto anche quest’anno è è lo chef di riferimento della Mostra del Cinema di Venezia. Per la quindicesima volta guida le cucine della Terrazza Biennale by Campari, di fronte al Red Carpet, e del ristorante del Palazzo del Casinò.

Con Venezia e il cinema è ormai un connubio perfetto?

«Si tratta di un sodalizio all’insegna della cucina e dell’ospitalità d’eccellenza. E’ un legame che ha già visto sfilare negli anni alcune tra le più grandi celebrità dello Star System: da George Clooney a Penelope Cruz, da Michael Caine a Michelle Pfeiffer, da Lady Gaga ai nostri Vasco Rossi, Monica Bellucci e Gianna Nannini, Pierfrancesco Favino e tanti altri».

Più onori o più oneri?

«Sono giorni in cui mi sento ancora di più responsabilizzato nel ruolo di ambasciatore della cucina italiana e della tradizione del mio territorio».

Che cosa predilige una star del cinema?

"Nei giorni della Mostra del Cinema di Venezia, non svilisco in alcun modo la mia identità. Quindi la proposta di menù è perlopiù all’insegna della tradizione veneta, rivisitata in chiave contemporanea. Offriamo agli ospiti l’opportunità di degustare piatti prevalentemente a base di pesce del Nord Adriatico, a cominciare dalle vongole biologiche di Caorle fino all’ormai noto granchio blu della Laguna, ma anche molta verdura e frutta di provenienza locale».

Sostenibilità al centro…

«È stata ormai tracciata una strada molto chiara che corre lungo la direzione della sostenibilità e della valorizzazione di straordinarie materie prime che fortunatamente il nostro territorio ci mette a disposizione. Diventa così imprescindibile nella mia proposta di cucina tenere alto il coefficiente di mediterraneità, i cui criteri guida sono la leggerezza, la stagionalità, la territorialità, ovviamente mixati con la fantasia e l’artigianalità. Si tratta di caratteri distintivi del Made in Italy ed è un privilegio poterli raccontare e servire a un pubblico internazionale come quello della Mostra del Cinema di Venezia».

Un attore o un’attrice da menzionare?

«Per me, Meryl Streep è il cinema. È una donna di un’eleganza assoluta, appassionata di cucina. Più volte è venuta ai fornelli per capire come veniva preparato un piatto».

A George Clooney ha dedicato anche una main course di pesce…

«Ho avuto la fortuna di incontrarlo per più edizioni ed è una persona speciale. Spesso abbiamo parlato del suo amore per l’Italia e per la cucina italiana. Gli ho anche dedicato un piatto, il “Rombo alla Clooney” che è ormai un must che mi porto dietro in tutti i miei ristoranti.

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