
Come può un profumo raccontare un’identità, evocare un ricordo o diventare una firma inconfondibile per un brand o una destinazione turistica? È da questa domanda che nasce Io sono Naso. Come usare il potere del logo olfattivo nel branding e nel marketing turistico, il nuovo volume di Ilaria Legato, pubblicato da Dario Flaccovio Editore nella collana Accadde Domani FuTurismo curata da Nicoletta Polliotto.

Designer e consulente specializzata in hospitality, food e lifestyle, Legato accompagna il lettore in un viaggio sensoriale e progettuale dentro il mondo dell’olfatto, invitandolo a scoprire come il profumo possa diventare un linguaggio strategico per costruire esperienze di marca autentiche e indimenticabili.
In un contesto dominato da immagini e stimoli visivi, dove distinguersi è sempre più difficile, Io sono Naso propone un cambio di prospettiva: rieducare il naso per comunicare in modo più profondo, emozionale e duraturo. L’olfatto, senso primordiale e spesso trascurato, emerge così come la chiave per creare connessioni sincere e immediate tra persone, luoghi e brand.
Con la prefazione di Anna Barbara, architetto e docente al Politecnico di Milano nonché una delle massime esperte di olfactive design, il libro si configura come una guida pratica e teorica per professionisti del marketing, del turismo e del design, ma anche per curiosi e appassionati del mondo sensoriale.
Diviso in sei capitoli, il testo attraversa le diverse dimensioni dell’esperienza olfattiva: dal potere neurologico dei profumi al loro linguaggio simbolico, fino alla progettazione di un vero e proprio logo olfattivo, capace di incarnare valori, atmosfera e identità di un brand. Attraverso casi studio e riflessioni neuroscientifiche, Legato mostra come l’olfatto possa diventare una leva di posizionamento tanto efficace quanto invisibile.

“Allenati ad annusare come un gesto politico, poetico, progettuale. Sii regista di atmosfere. Trasforma il profumo in una firma etica e sensibile”, scrive l’autrice, invitando a immaginare un futuro in cui l’ospitalità e il viaggio si orientano non più attraverso mappe visive, ma seguendo le coordinate dei profumi: una “geografia invisibile” per una nuova generazione di viaggiatori, gli osmonauti.
Il libro alterna teoria e pratica, intrecciando scienza, creatività e storytelling. Le case history spaziano da Le Méridien di Parigi all’Hotel Magna Pars di Milano, da Le Sirenuse di Positano al Disney’s Hotel New York, fino al Ristorante Sensorium di Milano, dimostrando come un’identità olfattiva possa trasformare la percezione di un luogo e renderlo memorabile.

Tra i contributi spiccano quelli di Mariano Dotto (neurobranding), Paolo Persico (fondatore di Scent Company), Baldo Baldinini (master blender), Sileno Cheloni (naso e profumiere), Federico Rottigni (chef alchimista), Elisa Polvara (ricercatrice) e Simone Puorto (consulente futurista).
Nel capitolo conclusivo, Il futuro ha naso, Legato guarda alle nuove frontiere tra tecnologia, intelligenza artificiale e percezione sensoriale, immaginando un mondo in cui anche il digitale potrà avere un odore.
Io sono Naso è dunque un invito a riscoprire il potere invisibile ma potentissimo del profumo come strumento di identità, relazione e memoria. Un manuale visionario e concreto, capace di restituire all’aria che respiriamo il valore di un’esperienza.
Il futuro dell’ospitalità — suggerisce Legato — si gioca anche nel respiro.
